Un Gancio al Parkinson a Linea Diretta il 24/03/2023

Un Gancio al Parkinson a Linea Diretta il 24/03/2023
ll nostro dottor Maurizio Bertoni, direttore sanitario del Training Lab Firenze,  ospite venerdì scorso a Linea Diretta su TVR TeleItalia insieme a Jacopo Carrocci.
L’intervista ha toccato diversi temi, compreso l’approccio personale ai pazienti e la nuova sede dell’Associazione.
Ringraziamo come sempre Francesco Nidiaci e TVR per l’invito.

 

Ringraziamo La Nazione!

Ringraziamo La Nazione! - Un Gancio al Parkinson

A quattro anni dalla sua nascita, l’associazione “Un Gancio al Parkinson” ha fatto passi da gigante: sta trattando più di 100 pazienti di età tra i 45 e gli 80 anni con il pugilato. A introdurre in Italia questo sport come terapia per il Parkinson è stato Maurizio Bertoni, medico ortopedico. I risultati sono tali che ora l’associazione fiorentina è chiamata in tutta Italia per formare nuovi istruttori e fisioterapisti specializzati nella boxe per il Parkinson.

  • Dottor Bertoni, dove ha scoperto che il pugilato fa bene?
  • “A New York: in America è molto praticato come terapia riabilitativa. Abbiamo iniziato ospiti della palestra Training Lab Firenze in via Scipione Ammirato. È un successo tale che vengono anche da fuori Firenze e avremmo bisogno di più spazio”.

Leggi l’articolo completo su La Nazione

Siamo sul Corriere della Sera!

Siamo sul Corriere della Sera! - Un Gancio al Parkinson - Firenze

Ringraziamo Buone Notizie del Corriere della Sera che ha dedicato ampio spazio ad “Arte, danza e anche boxe. Ecco le nuove «armi» per combattere il Parkinson”.

Ecco l’estratto dell’articolo:

“Antesignani della «nobile arte» utilizzata come terapia in questo campo erano stati già diversi anni fa i gestori di una palestra di New York, a cui dal 2018 si è ispirata l’associazione fiorentina Un gancio al Parkinson presieduta dall’ortopedico Maurizio Bertoni che per prima in Italia ha avviato questa esperienza. I miglioramenti nei pazienti sono stati rilevati dopo pochi mesi, non solo in termini fisici ma anche dal punto di vista dell’umore e dell’autostima.”

Qui trovate l’articolo completo.

La Nazione: Galà di beneficenza per Un Gancio al Parkinson

La Nazione: Galà di beneficenza per Un Gancio al Parkinson

“Galà di beneficenza al bagno Costanza promosso da Silvia Bufalini: l’esperta d’arte fiorentina ha invitato 400 ospiti per raccogliere fondi da destinare alla ricerca sul Parkinson. Tanti personaggi.

Cocktail a bordo piscina condito dalle note del re del pianobar Stefano Busà. Poi cena sulla sabbia con un suggestivo allestimento tutto floreale.

Al bagno Costanza si è consumato “Breathless party”, un evento mondano di beneficenza: 400 invitati da Silvia Asso Bufalini, gallerista e libraia fiorentina, che ha coinvolto amici e personaggi noti per raccogliere fondi da destinare all’associazione “Un gancio al Parkinson” (rappresentata dal dottor Maurizio Bertoni) mirato al potenziamento di una terapia all’avanguardia proveniente dagli Usa.”

Sono stati raccolti più di 12.000 euro che serviranno per finanziare due studi internazionali:

  1. il primo usando una strumentazione per attivare capacità visiomotorie e di memoria dei pazienti
  2. il secondo con l’utilizzo di uno speciale software per uso di strumentazioni di realtà virtuale specifico per il Parkinson.

Entrambi gli studi saranno i primi in assoluto nello studio del Parkinson

Qui l’articolo originale

QN: “Morbo di Parkinson – dalla boxe uno stimolo extra al paziente”

QN: "Morbo di Parkinson - dalla boxe uno stimolo extra al paziente" - Un Gancio al Parkinson

Alla Palestra della Salute di UPMC Institute for Health di Chianciano Terme, è stato avviato il programma di Boxe & Parkinson in partnership con l’associazione no-profit ‘Un gancio al Parkinson’.

Il nuovo programma si inserisce nella visione avanguardistica della Palestra della Salute che rappresenta il cuore dei programmi di prevenzione e riabilitazione sviluppati dal team clinico di UPMC, dove l’esercizio fisico ed una sana alimentazione si uniscono al benessere emotivo in un approccio olistico alla salute del paziente.

 

Leggi l’articolo originale: https://www.quotidiano.net/magazine/morbo-di-parkinson-dalla-boxe-uno-stimolo-extra-al-paziente-1.7775370

 

La Nazione: “Parkinson, nuova terapia. La svolta da un computer”

L’idea di due imprenditori fiorentini che potrebbe aiutare tanti pazienti: una sperimentazione che unisce la boxe e test visivi di ultima generazione

La nuova frontiera nella cura del morbo di Parkinson potrebbe essere Sensory station, una nuovissima batteria computerizzata di test e allenamenti che permette di migliorare le capacità visuo-motorie e cognitive.

Si è svolta ieri a Firenze, nel laboratorio Training Lab, la presentazione di una tecnologia innovativa, utilizzata finora solo negli Stati Uniti nell’ambito dello sport professionistico, per testare le capacità degli atleti di football, basket e baseball.

Nell’ambito della sperimentazione per la terapia del Parkinson, Senaptec, questo il nome del computer, si inserisce in un duplice percorso che vede da un lato la disciplina della boxe, un’attività fisica dinamica molto adatta a chi soffre di questa malattia, e dall’altro lo svolgimento di test visivi, motori e cognitivi con l’utilizzo della nuova tecnologia made in USA esportata a Firenze.

A ideare e promuovere la ricerca è stata l’associazione no profit “Un gancio al Parkinson”, che si propone di migliorare la qualità della vita dei pazienti che stanno lottando contro questa malattia, spesso poco conosciuta.

L’utilizzo della tecnologia Senaptec applicata al pugilato nasce infatti dall’intuizione dei fondatori Maurizio Bertoni e Paolo Pescini, che durante un viaggio negli Stati Uniti hanno potuto toccare con mano l’efficacia di questo metodo di cura.

Fondamentale anche il sostegno del Rotary Club Firenze, che ha donato l’attrezzatura necessaria.

“Questa sperimentazione – spiega il direttore di Training Lab Maurizio Bertoni – è un avvenimento particolare perché si tratta dell’unica macchina simile in Italia utilizzata nella ricerca sul Parkinson”.

Nello specifico i ventuno pazienti coinvolti, dopo gli allenamenti di pugilato, svolgono tre dei dieci test contenuti nel database della Sensory station, atti a misurare i progressi fatti.

“Al termine della prima fase – commenta il presidente dell’associazione Paolo Pescini – abbiamo riscontrato uno scenario in parte sorprendente: i risultati dei test registrati sono stati migliori di quelli iniziali, in particolare nella coordinazione occhio-mano e nei tempi di reazione”.

Jacopo Carocci, allenatore di boxe laureato in scienze motorie e sportive, spiega invece il funzionamento della macchina: “E’ uno strumento estremamente specifico, che mostra i dati ottenuti tramite grafici basati sulla media dei risultati di una determinata fascia di persone, da quelle meno allenate fino agli sportivi professionisti”.

In merito a come, invece, i pazienti affetti da Parkinson che partecipano alla sperimentazione reagiscono all’utilizzo delle nuove tecnologie, l’allenatore dice: “L’atteggiamento e la reazione dei partecipanti dipendono molto dalla natura e dallo stato d’animo del singolo, da come ognuno di loro affronta le sfide. C’è chi si sente motivato da questa novità e chi, invece, davanti ad un possibile fallimento, si scoraggia”.

Alessia Raffaelli

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La Gazzetta dello Sport parla del Gancio

La Gazzetta dello Sport parla di Un Gancio al Parkinson

Ringraziamo La Gazzetta dello Sport e Sabrina Commis per l’articolo sulla nostra Associazione.

“Un allenamento speciale: così si prende a pugni il Parkinson.

L’iniziativa parte da Firenze con l’associazione “Un gancio al Parkinson”. Un singolare programma di allenamento con i guantoni ha già mostrato i primi risultati. E ora il metodo punta a crescere nel resto d’Italia.

Potrebbe sembrare un controsenso che pazienti affetti dal Parkinson contrastino la malattia allenandosi al sacco muniti di guantoni.

I pugili sono quelli più esposti alla malattia: Muhammad Ali sembra abbia ricevuto più di 250 mila colpi in testa che hanno causato il Parkinson.

Eppure la prima volta che ho visto persone affette da questa malattia ‘usare i pugni’ con un programma specifico è stato nella storica e bellissima palestra di Brooklyn, la più antica degli Stati Uniti dove si sono allenati pugili del calibro appunto di Muhammad Ali, Mike Tyson – racconta Maurizio Bertoni, presidente dell’associazione ‘Un Gancio al Parkinson’, direttore sanitario della palestra Training Lab di Firenze dove si svolgono le lezioni.

Di ritorno dagli Usa, Bertoni insieme a un gruppo di ricercatori e in collaborazione con delle Università americane, ha dato vita in Italia al progetto e messo a punto due studi che dimostrano gli effetti positivi dell’allenamento di boxe per i parkinsoniani.”

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La Nazione parla ancora di noi!

La Nazione parla ancora di noi! - Un Gancio al Parkinson

“Ho un bel destro, ma la malattia mi ha fregato, perché è la parte che ha colpito prima”.

Enzo Zini è un medico in pensione, ha un sorriso contagioso e due occhi profondi color mare, e da anni ha scoperto di essere malato di Parkinson. Nonostante questo guida, cammina, e soprattutto si allena spesso con i guantoni da boxe, grazie al preziosissimo lavoro dell’associazione Un gancio al Parkinson, che da anni ha iniziato questo tipo di terapia verso i pazienti.

“Per i parkinsoniani – continua Enzo – avere la possibilità di socializzare è importantissimo, perché le persone tendono a nascondersi fino progressivamente ad isolarsi. Da quando ho scoperto la possibilità di venire a fare questo tipo di allenamenti di boxe, pensati apposta per noi, non ho saltato una lezione. Unisce tutto quello che serve, stiamo insieme, ritroviamo i rapporti umani, e soprattutto aiuta tanto a migliorare i riflessi, con un pizzico di agonismo e sempre il sorriso sulle labbra. Per me è diventato davvero un appuntamento fisso”.

Pochi giorni fa, tutta la palestra Training Lab di via Scipione Ammirato ha organizzato una festa per i pazienti di Un gancio al Parkinson, che si sono riuniti tutti insieme, come a celebrare la fine dei mesi più duri della pandemia, dove comunque le attività non si sono fermate.

“Siamo felici di metterci alle spalle mesi complicati, dove comunque siamo riusciti ad andare sempre avanti e aiutare i nostri pazienti – spiega il dottor Maurizio Bertoni, presidente dell’associazione -. In collaborazione con varie università americane abbiamo portato avanti due studi scientifici molto importanti, in cui abbiamo dimostrato come gli allenamenti di boxe aiutino concretamente i malati di Parkinson, perché aumentano i riflessi, diminuendo per esempio la possibilità di cadute accidentali. In questo momento abbiamo quasi 80 pazienti di tutte le età, dai 40 fino a più di 80 anni, e a tutti gli stadi della malattia. I nostri corsi ci sono tutti i giorni, da lunedì al sabato dalla mattina alla sera, ma la cosa che ci preoccupa di più è che abbiamo sempre meno spazi, e iniziamo ad essere in difficoltà qualora dovessimo accogliere nuovi pazienti. La cosa bellissima è vedere come i nostri pazienti reagiscono e si affezionano al nostro percorso, magari all’inizio sono titubanti o hanno paura, ma dopo la prima volta sono tornati tutti. Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto qui, e dobbiamo ringraziare la Cassa di Risparmio che ci ha aiutato insieme a vari investitori privati, che per esempio ci hanno comprato un macchinario di nuovissima tecnologia, capace di farci sviluppare un nuovo studio sulle capacità visio-motorie dei malati. Ci appelliamo anche al buon cuore dei fiorentini, visto che il periodo del 5×1000 si avvicina”.

Il fiore all’occhiello dell’associazione sono gli istruttori, che dedicano anima e corpo ai loro “nonni” acquisiti. “Sicuramente è una cosa bellissima e che ci riempie di gioia – spiegano Andrea Rizzuto, Dario Ballini e Jacopo Carocci, i tre istruttori tra i 24 e i 26 anni -. Sono persone con cui siamo diventati davvero amici, abbiamo instaurato un rapporto vero, con noi si aprono e ci dicono davvero quello che pensano. Siamo delle valvole di sfogo, e nel frattempo sappiamo di fargli del bene, di aiutarli a livello sociale, e portiamo avanti degli studi che potranno essere utili in futuro”.

Luce – La Nazione – Un gancio al Parkinson

Ringraziamo Letizia Cini per l’articolo sulla nostra associazione pubblicato su Luce – La Nazione. La diffusione di questi contenuti ci aiuta a raggiungere e aiutare il maggior numero possibile di persone.

 

Nuove adesioni al progetto pilota decollato a Firenze. Il dottor Bertoni: “In questi mesi sono arrivate numerose richieste di affiliazione, per esportare il nostro modello anche in altri centri d’Italia”

Sembra strano, eppure uno sport “maschio” come la boxe riesca a limitare i danni provocati da una malattia degenerativa subdola e invalidante, con la quale si trovano a fare i conti in Italia qualcosa come 300 mila persone: il Parkinson.

Una patologia in crescita, che negli anni ha colpito personaggi famosi come Papa Giovanni Paolo II e l’ex campione dei pesi massimi, Muhammad Alì.

“Oggi abbiamo un alleato in più per contrastare gli effetti del morbo responsabile di sintomi che vanno dal progressivo irrigidimento dei muscoli a perdita dell’equilibrio e tremori: gli allenamenti di pugilato”, spiega Maurizio Bertoni, ortopedico, fiorentino e presidente dell’associazione Un Gancio Al Parkinson che opera all’interno del Training Lab di Firenze.

Dottore, sacco e guantoni in un centro di riabilitazione?
“Esattamente, prendendo esempio da una palestra di New York, dove questa sinergia è utilizzata da tempo, abbiamo deciso di aprire il primo centro medico italiano nel quale si pratichi la boxe contro il Parkinson. Per questo, nel novembre 2018, è nata la nostra Associazione che conta sulla generosità di imprenditori privati”.

In cosa consiste l’allenamento dei vostri ‘boxer’ speciali?
“Esercizi di riscaldamento, colpi al sacco, salti con la corda. I pazienti sono seguiti gratuitamente, due volte a settimana da istruttori laureati in scienza motorie con il diploma di istruttore di pugilato”.

 

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